La paura del diverso, l’onnipotenza derivante dal nascondersi dietro ad uno schermo e la difficoltà nel creare intimità: come riusciremo a sciogliere questi nodi, strutturandoci alle nuove relazioni? Michele Spaccarotella, psicoterapeuta e sessuologo, risponde a queste domande, in uno dei libri più interessanti degli ultimi anni sulle relazioni e come queste stiano cambiando con l’ondata dei social media e delle dating app.

Il sessuologo Michele Spaccarotella – “Il piacere digitale”: come stanno cambiando le relazioni?
“Il piacere digitale”: un titolo originale per un libro altrettanto contemporaneo.
Possono il piacere e il digitale convivere davvero?
Certo, un obiettivo del libro è proprio consentire un utilizzo più consapevole del proprio smartphone/cellulare ed un rapporto migliore con i social network.
Nel volume non parlo solamente del piacere sessuale, ma anche del piacere inteso come svago, divertimento, benessere. Il titolo stesso del libro costituisce una novità, prima della pubblicazione infatti questo termine non era mai stato utilizzato.
Una delle tante curiosità che contraddistinguono il saggio, che si propone di unire la divulgazione psicologica con la nostra quotidianità ,utilizzando anche i racconti della mia pratica clinica. Nel libro ci sono infatti esercizi, vignette cliniche di storie che ho davvero seguito nel mio studio di psicoterapia, oltre a consigli legati a film e serie tv pensati per approfondire gli argomenti dell’era digitale.
Come nasce l’idea del libro?
Nasce da un seminario che conducevo anni fa, nel quale iniziavo a raccontare i primi cambiamenti che il mondo digitale stava apportando alle relazioni. Nel libro parlo della nascita di una nuova “tipologia” di essere umano: l’homo digitans, un cittadino della modernità spesso incurvato sul display del proprio smartphone ed assorbito dalle continue novità proposte dalla Rete. Il cellulare in tal senso può essere un potente distrattore dalla realtà circostante, ma anche un distruttore, specie dei rapporti. Si pensi a fenomeni come il phubbing o il ghosting, dove la persona in questione scompare dalla conversazione o addirittura dal rapporto stesso, dileguandosi e perdendosi tra le maglie della Rete.
Purtroppo un numero crescente di persone sta investendo sempre più tempo ed energie nel mondo online, rinunciando a vivere ciò che accade al di fuori dei display del loro smartphone. Le opportunità offerte dalla Rete sono molte: ad esempio, si riesce ad essere più disinibiti, non ci sono limiti di orario o distanze, ci si può proporre nella versione migliore di se stessi, c’è più facilità nel concedersi confidenze, ci si sente più protetti, si può parlare con più persone in parallelo. Il rischio però è quello di sviluppare una fantasia di onnipotenza, ovvero l’idea di poter disporre dell’Altro a proprio piacimento, tra indice e pollice, scollegandosi non appena conviene. Online come dal vivo.
Diventa importante dunque combattere la diffusione dell’analfabetismo emotivo, che contribuisce a formare schiere di “cuori spaventati”, persone incapaci di investire affettivamente sull’Altro, intimorite dalle diversità (che vengono spesso più condannate che coltivate), che hanno paura dell’intimità e che vivono una sessualità (basata sulla prestazione e l’accumulo di partner) scissa dalle emozioni e lontana dal contatto con la propria sensorialità.

“Il piacere digitale”: come stanno cambiando le relazioni?
Ti conosco da parecchio e so che sei sempre stato attento a come le relazioni cambiano nella contemporaneità . Qual è stata la cosa più incredibile che hai scoperto sulle persone, scrivendo questo libro?
Ho notato come il mondo online riesca progressivamente a catturarti, facendoti trascorrere sempre più tempo collegato (si veda ad esempio, la diffusione di Tik Tok). Lo smartphone sembra essere diventato una sorta di “oggetto transizionale digitale” per tutte le età, la cui presenza materiale tranquillizza, rassicura.
In psicologia il termine O.T. è stato coniato dallo psicoanalista Winnicott e rappresenta un oggetto fisico, che fornisce conforto psicologico al bambino, sostituendo progressivamente il legame madre-figlio: gli esempi più comuni sono bambole, orsacchiotti o coperte. Tenere lo smartphone in mano, toccarne lo schermo, essere in contatto con un mondo esterno fatto di link o di contatti virtuali dà l’impressione di non sentirsi mai soli, rinforzando all’opposto proprio l’esclusione dal mondo circostante.
Hai scelto un lavoro bellissimo, dopo tanti anni di studio. A volte penso al percorso universitario e mi rendo conto che sembra che la società cambi più veloce del tempo che abbiamo a disposizione per capirla e studiarla. Cosa ne pensi? Le relazioni stanno cambiando o alla base ci sono sempre gli stessi valori?
Le relazioni sentimentali sono andate incontro a notevoli cambiamenti, soprattutto negli ultimi anni. Si sono modificate le modalità di contatto: molte coppie moderne infatti si formano sui social network o tramite specifiche app di dating. Differentemente dal passato, è diventato più semplice e comodo conoscersi online che dal vivo. È cambiata anche la durata delle storie d’amore, che si interrompono con maggiore facilità. Si parla di relazioni liquide, ovvero che manifestano maggiori difficoltà a trasformarsi in legami solidi. Ci si lascia con la stessa rapidità con cui ci si mette insieme.
Il 2020 è stato un anno difficilissimo per tutti e c’è un incremento dell’uso delle dating app. Osservi le relazioni da vicino ogni giorno con i tuoi pazienti e hai studiato il panorama dei nuovi media per la scrittura di questo libro. La domanda da un milione di euro è: si può ancora credere nell’amore?
Certo. Costruire una relazione “sana” non è semplice sia chiaro, ha bisogno di molti ingredienti e tanto impegno. Il più importante è la comunicazione. I problemi sessuali e relazionali nelle coppie passano quasi sempre attraverso un malfunzionamento dell’aspetto comunicativo.
Una coppia non può essere più considerata tale quando si smette di parlare, aprirsi, condividere, confrontarsi, ascoltarsi.
Spesso il lavoro dello psicoterapeuta si basa proprio sulla ricostruzione (o sulla creazione) di un dialogo tra i partner. Quando instauriamo un rapporto di coppia ci aspettiamo un alleato, un sostegno, qualcuno che sia in grado di amarci per come siamo. Ci attendiamo anche condivisione e reciprocità. Desideriamo tutto ciò che di bello e positivo può darci una storia d’amore: passione, attenzioni, fiducia, lealtà, divertimento, dedizione, crescita.
CandyPop Staff